
Ciò che ogni donna desidera nel “mistero dell’amore” non è l’impeto bestiale, ma l’anima. L’uomo è spinto dall’amore del piacere; la donna, dal piacere dell’amore, dal senso di questo piacere e dalla virtù che esso ha di arricchire l’anima.
In questo splendido momento dell’Annunciazione, la donna raggiunge per amore di Dio la sua più sublime completezza. Come la terra si sottomette alle esigenze del seme per amore del raccolto, come l’infermiera si sottomette alle esigenze del ferito per amore della guarigione, come la moglie si sottomette alle esigenze della carne per amore del figlio, così Maria si sottomette alle esigenze della volontà divina per la redenzione del mondo.
Intimamente connesso alla sottomissione è il sacrificio. Perché sottomissione non vuol dire passività, ma azione: l’azione di trascurarsi. La donna è, più dell’uomo, capace di grandi sacrifici, sia perché il suo amore è meno intermittente, e sia anche perché non può essere felice senza una dedizione totale e completa. La donna è fatta per ciò che è sacro, è lo strumento del cielo sulla terra. Maria è il prototipo, il modello che realizza in sé le aspirazioni più profonde del cuore di ogni figlia di Eva.
(Fulton J. Sheen, da “Maria Primo del Mondo” edizioni Fede e Cultura)
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