
Nostro Signore Gesù Cristo, prima di lasciare questo mondo, ha posto alla nostra portata un aiuto soprannaturale che sarebbe stato una fonte inesauribile di grazia per tutti gli uomini: Maria.
Dall’alto della Croce in cui Si trovava, Egli guardò la Madonna e Le disse: “Donna, ecco tuo figlio!” (Gv 19, 26); e, in seguito, Si volse verso San Giovanni: “Figlio, ecco tua madre!” (Gv 19, 27). Fece in questo modo la consegna della sua santissima Madre a tutti coloro che sarebbero diventati suoi fratelli attraverso il sacramento del Battesimo.
A partire da quel momento, la Santissima Vergine Si elevò come un’aurora nella nostra esistenza poiché, “nella notte delle più grandi difficoltà e delle più spesse tenebre, Ella sorge e da subito comincia a vincere le difficoltà che affrontiamo”.1
Maternità spirituale promulgata da Cristo
La Maternità Divina della Madonna è la ragione di tutti i suoi privilegi e il fondamento di tutto l’edificio delle dottrine mariologiche.
Essendo Dio onnipotente, avrebbe potuto creare Nostro Signore Gesù Cristo con un semplice atto di volontà, o farLo sorgere da una figura di argilla, come Adamo, o anche plasmarLo servendoSi dei nobili materiali esistenti in Paradiso. Tuttavia, proprio come attraverso una donna – Eva – il demonio trascinò gli uomini alla rovina, così anche il Padre Eterno volle salvarli per mezzo di un’altra Donna: Maria.
E dato che il Figlio Si è incarnato per salvarci, la Madonna può essere chiamata, senza dubbio, Madre del Redentore. Infatti, a causa del “fiat” pronunciato da Lei, Dio ha assunto la nostra natura, e attraverso di Lei il genere umano ha dato il suo placet alla Redenzione. “Dall’Annunciazione si sperava il consenso della Vergine a nome di tutta la natura umana”,2 insegna il Dottor Angelico.
Maria è, pertanto, nostra Madre perché così Gesù ha stabilito, ma anche perché, senza il Suo aiuto e la Sua accettazione, non saremmo mai nati per il Cielo e per la vita della grazia. Come afferma Don Gabriel Roschini, OSM,3 la Madonna ci ha concepiti come figli a Nazareth, e ci ha dato alla luce nel Calvario.
E lo stesso celebre mariologo aggiunge: “Tutti gli uomini, membri mistici di Cristo, sono stati insieme a Lui, nostro Capo, misticamente concepiti da Maria e da Lei sono nati. Questo è il fondamento supremo della maternità spirituale di Maria, promulgata da Cristo”.4
Luce di fede che ha sostenuto la Chiesa
Quale l’importanza di Maria nella vita della Chiesa, prezioso e inequivocabile frutto del Sangue di Cristo? Lei ha un ruolo preponderante e insostituibile, che ha cominciato a manifestarsi subito dopo la Morte di Nostro Signore Gesù Cristo.
Nei tre giorni che precedettero la Resurrezione, nulla mancò agli Apostoli per credere che sarebbe avvenuta. Gesù stesso l’aveva prevista, Santa Maria Maddalena annunciò loro che il Corpo del Divino Maestro non era più nel sepolcro, e i discepoli di Emmaus raccontarono loro dell’incontro con Nostro Signore, che essi riconobbero quando spezzò il pane.
Nonostante ciò, San Giovanni racconta nel suo Vangelo che la domenica della Resurrezione, gli Apostoli erano riuniti nella stessa casa, con le porte chiuse, “per timore dei Giudei” (Gv 20, 19). Perché avevano paura, visto che essi stessi erano stati testimoni di innumerevoli miracoli operati da Nostro Signore? Subito al nascere della Chiesa cattolica, i più importanti seguaci di Cristo dubitarono… Mancava loro la virtù della fede.
In quel momento, la Madonna esercitò nella Chiesa nascente un ruolo decisivo alla perpetuazione dell’opera fondata dal suo Divino Figlio, poiché in lei non diminuì mai la folgorante fiamma della fede. Ella sostenne la Chiesa in quei giorni in cui le tenebre sembravano coprire il cuore dei membri del Collegio Apostolico. Per loro, sembrava tutto finito, ma lo sguardo fiducioso di Maria li fortificava.
Anche dopo Pentecoste, tutti ricorrevano a Lei quando era necessario prendere una decisione. E quando la notte delle più terribili persecuzioni cominciò ad affliggere la Chiesa, la Vergine fu la stella che incoraggiò le anime a non soccombere.
A Lei deve rivolgersi il nostro sguardo
“O altezza incomprensibile! O larghezza ineffabile! O grandezza incommensurabile! O abisso insondabile!”5 È ciò che esclama chi pensa a Maria Santissima.
Non c’è stato in tutta la Storia nessun santo che non L’abbia lodata; non c’è Angelo in Cielo che non l’abbia proclamata beata, non esiste angolo nel mondo in cui non Le sia reso culto.Così affermano anche San Bernardo, San Luigi Maria Grignion de Montfort, e con loro tutta la Chiesa, “De Maria nunquam satis!” Per quanto sia presente nelle nostre vite e nelle nostre preghiere, non ci sazieremo mai di Lei.
Nel Figlio e con il Figlio, la Santissima Vergine è Signora di tutta la creazione. In questo modo, il culto a Maria è diventato la chiave della nostra salvezza, conditio sine qua non affinché gli esuli figli di Eva superino le tribolazioni di questo mondo e arrivino sani e salvi al porto desiderato.
Siamo, dunque, Suoi figli amorosi e apostoli infiammati di zelo per la propagazione della devozione mariana, sapendo, come San Bernardo di Chiaravalle, proclamare agli uomini: “O tu, chiunque tu sia, che ti senti lontano dalla terraferma, trascinato dalle onde di questo mondo, in mezzo a burrasche e tempeste, se non vuoi soccombere, non distogliere gli occhi dalla luce di questa stella […], invoca Maria!”6
A Lei, che possiede lo scettro di Dio nelle sue mani e governa la Storia, deve volgersi il nostro sguardo di supplica. È Lei la Regina di tutti i cuori, anche di quelli più induriti; è Lei la Madre di bontà, che abbatte le nostre miserie e dà loro apparenza di bellezza davanti a Dio; è Lei la Luce della Chiesa, “bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati” (Ct 6,10), contro cui le tenebre non prevarranno mai! (Rivista Araldi del Vangelo, Gennaio/2019, n. 188, p. 30-31)
1 CORRÊA DE OLIVEIRA, Plinio. Conferenza, 8/9/1963, apud CLÁ DIAS, EP, João Scognamiglio. Pequeno Ofício da Imaculada Conceição comentado. 2.ed. São Paulo: ACNSF, 2010, vol.I, p.349. 2 SAN TOMMASO D’AQUINO. Somma Teologica. III, q.30, a.1. 3 Cfr. ROSCHINI, OSM, Gabriel. Instruções Marianas. São Paulo: Paulinas, 1960, p.79. 4 Idem, p.74. 5, p.20. 6 SÃO BERNARDO DE CLARAVAL. En alabanza de la Virgen Madre. Homilia II, n.17. In: Obras Completas. 2.ed. Madrid: BAC, 1994, vol.II, p.637-638.
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