“Quando un uomo e una donna diventano uno nel matrimonio non appaiono più come creature terrestri ma sono l’immagine stessa di Dio… Ora quanto amore ciascuno ha per se stesso, altrettanto vuole che lo abbiamo per la moglie, non perché abbiamo in comune una sola natura, ma perché è maggiore questo rapporto che abbiamo con la moglie, dal momento che non sono due corpi, ma uno solo, quello essendo il capo, questa il corpo.
E perché altrove afferma: “Capo di Cristo è Dio”? Anch’io affermo questo, che come noi siamo un solo corpo, così anche Cristo e il Padre sono una cosa sola. Risulta quindi che anche il Padre è nostro capo. Presenta due esempi, quello del corpo e quello di Cristo; perciò soggiunge: “Questo mistero è grande, io intendo riguardo a Cristo ed alla chiesa”.
Che vuol dire questo? Lo definisce un grande mistero poiché il beato Mosè, anzi Dio, alluse a qualcosa di grande e mirabile. Ora poi dice: “Intendo riguardo a Cristo”, poiché anch’egli, lasciato il Padre, discese ed andò dalla sposa e divenne un solo spirito. Infatti “chi è unito al Signore è un solo spirito”. E bene affermò: “È un grande mistero”, come se avesse detto: l’allegoria non elimina l’amore.
“Ora anche voi singolarmente ciascuno ami la propria moglie come se stesso. E la moglie tema il marito”.
Realmente infatti, realmente è un mistero ed un grande mistero il fatto che, abbandonato chi lo procreò, chi lo generò, chi lo allevò, colei che lo partorì con dolore e patì, coloro che a tal punto lo beneficarono, coloro che vissero in intimità con lui, si unisce a colei che non ha mai visto, con cui non ha mai avuto qualcosa in comune, e la antepone a tutto… È realmente un mistero, contenente una ineffabile sapienza.
Questo all’inizio Mosè profetando voleva rivelare; questo ora Paolo proclama dicendo: “In rapporto a Cristo ed alla chiesa”. E ciò non è detto soltanto per lui, ma anche per la moglie, perché la curi premurosamente come la propria carne, così come Cristo fa con la chiesa.

  • San Giovanni Crisostomo (patriarca ortodosso di Costantinopoli del IV-V sec.)