È bene che, alla fine di queste riflessioni, il nostro spirito si soffermi sulla considerazione delle prospettive ultime del messaggio di Fatima. Al di là della tristezza e dei castighi sommamente probabili verso cui ci dirigiamo, abbiamo davanti a noi i sacri chiarori dell’aurora del Regno di Maria: “Alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà”. È una prospettiva grandiosa della vittoria universale del Cuore regale e materno della Santissima Vergine. È una promessa pacificatrice, attraente e soprattutto maestosa e strabiliante.

Per ovviare al castigo nella tenue misura in cui è ovviabile, per ottenere la conversione degli uomini nella debole misura in cui, secondo l’economia comune della grazia, essa è ancora ottenibile prima del castigo, per affrettare il più possibile l’aurora benedetta del Regno di Maria, e per aiutarci a camminare in mezzo alle ecatombi che tanto gravemente ci minacciano, cosa possiamo fare? La Santissima Vergine ce lo indica: l’infervoramento nella devozione a Lei, la preghiera, la penitenza.

Per stimolarci alla preghiera, rivestendoSi successivamente degli attributi propri delle invocazioni di Regina del Santissimo Rosario, di Madre Dolorosa e di Madonna del Carmine, Lei ci ha indicato quanto Le sia gradito essere conosciuta, amata e venerata in questa forma.

Plinio Corrêa de Oliveira. Fatima, in una visione d’insieme. In: Catolicismo, maggio 1967.

(Rivista Araldi del Vangelo, Luglio-Agosto/2016, n. 159, p. 52)