Nel cuore di Trastevere, il quartiere più “romano” della Città Eterna, si trova la chiesa di San Benedetto in Piscinula. Con più di mille anni di storia, la chiesa è un insigne tesoro artistico medievale di Roma. L’origine della chiesa di San Benedetto in Piscinula si perde nella notte dei tempi. Gli antichi documenti la citano soltanto, e nessun codice medievale ce ne riferisce la storia. La chiesa si trova in un luogo dove prima era eretta la Domus Aniciorum, la sontuosa villa dell’importante famiglia degli Anicii, alla quale apparteneva San Benedetto. È qui che il venerabile abate si è recato nel suo soggiorno a Roma – quando è venuto in città per studiare- intorno all’anno 480.
La sua cella, piccolo spazio scelto dal Santo come abitazione, è conservata fino ad oggi. Nel silenzio delle sue pareti Dio gli ha comunicato le prime grazie che, più tardi, avrebbero dato origine alla fondazione dell’opera religiosa e culturale decisiva per il futuro dell’Europa e dell’Occidente, l’Ordine Benedettino. Accanto alla cella, si trova un affresco della Madonna della Misericordia, davanti al quale il Santo pregava, chiedendo la grazia di essere fedele ai suoi propositi. La tradizione vuole che sia questa la prima immagine della Madre di Dio, oggetto di devozione di San Benedetto.
Costruita intorno al X secolo, nonostante la cappella dove si trova la cella di San Benedetto risalga al VIII secolo, la chiesa è piccolina e discreta, sembra uma basilica in miniatura. Come diceva un pellegrino italiano, essa somiglia al Bambino Gesù: si è fatta piccola per essere più accessibile agli uomini.
Nei primi tempi, la chiesa fu dedicata alla Santa Vergine Maria, ma posteriormente ricevette il titolo di San Benedetto, dato dai devoti del Santo. Il nominativo “in Piscinula’ si riferisce, secondo una fonte corrente di storici, la prossimità delle piscine de antichi stabilimenti termali.
Una delle sue grandi opere artistiche è il pavimento formato dai bei mosaici di marmo in stile cosmatesco (cosmei, in greco, significa ornare). È uno stile tipicamente medievale, portato alla Città Eterna dai benedettini.
A San Benedetto si trova l’unico pavimento cosmatesco originale del mondo. Mentre altri hanno sofferto alterazioni, questo rimane intatto da quasi mille anni.
La chiesa è coronata da un pittoresco campanile romanico, il più piccolo dell’ Urbe. Ma questo piccolo campanile custodisce un grande tesoro: è la campana più antica di Roma, fusa nel 1069!
In questo luogo, impregnato dal soprannaturale e segnato dalla Storia, il passato e il futuro si incontrano in una maniera singolare, perché in quel che è rimasto dell’antica casa di San Benedetto vivono oggi giovani membri della Società Virgo Flos Carmeli e degli Araldi del Vangelo, ai quali la chiesa è stata affidata dalla Diocesi di Roma.
Loro sono lì a disposizione dei pellegrini di tutto il mondo che vi accorrono a contemplare le ricchezze soprannaturali e le meraviglie artistiche di questo venerabile tempio. Una volta a Roma, non dimenticare di visitare San Benedetto in Piscinula, casa degli Araldi del Vangelo nella Città Eterna, ed anche casa tua.
La Diocesi di Roma affida la Chiesa di San Benedetto in
Piscinula agli Araldi del Vangelo
La presenza dell’Associazione (Araldi del Vangelo) a San Benedetto in Piscinula costituisce un arricchimento per la Diocesi di Roma. Pertanto, l’Ordinario dispone che la Chiesa di San Benedetto in Piscinula sia pastoralmente legata alle attività dell’Associazione Araldi del
Vangelo, i cui membri esprimono la propria identità cristiana con la testimonianza di vita, con l’attenzione riposta in modo particolare nell’apostolato, e vivendo la propria consacrazione battesimale per mezzo di Maria secondo la spiritualità di
San Luigi M. Grignion de Monfort.
Con queste parole il Cardinale Camillo Ruini, Vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma, affidava ufficialmente agli Araldi del Vangelo il 31 maggio 2003 la Chiesa di San Benedetto in Piscinula, situata nel quartiere romano di Trastevere.
L’Associazione Araldi del Vangelo, rispondendo all’invito della Diocesi di Roma, si è impegnata a prestare al Rettore della Chiesa il suo servizio di appoggio nell’esercizio dell’attività pastorale, in particolare nell’animazione liturgica delle Celebrazioni, nella custodia e nell’ornamentazione della chiesa e dei paramenti sacri, ed anche nell’accoglienza dei pellegrini.
Il Rettore, da parte sua, eserciterà il ministero sacerdotale in armonia con la pastorale diocesana, in collaborazione fraterna con la parrocchia, rispettando attentamente lo spirito e lo stile proprio dell’esperienza associativa degli Araldi del Vangelo.
Per la prima volta, la Chiesa di Roma, Diocesi del Santo Padre, affida un luogo sacro e l’attività pastorale che vi si svolge ad una associazione privata di laici.
A ragione gli Araldi del Vangelo considerano questa tappa un avvenimento importante per la vita dell’Associazione. Si tratta di un prezioso frutto, maturato dopo il 22 febbraio 2001, quando, nella festa della Cattedra di Pietro, hanno ottenuto dal Pontificio Consiglio per i Laici il riconoscimento come Associazione Privata di Fedeli di Diritto Pontificio.
Grazie al disegno della Divina Provvidenza e illuminati dalla presenza materna di Maria Santissima, gli Araldi del Vangelo fanno ora parte integrante della vita e della storia della Chiesa di Roma, inserendosi nel solco fecondo del bimillenario cammino della Chiesa Cattolica che, nella Città Eterna, Sede del Successore dell’Apostolo Pietro, trova il suo centro di unità e di irradiazione della fede.
Il Carisma degli Araldi del Vangelo ha il suo fondamento nell’Eucaristia, si distingue per una speciale devozione alla Vergine ed è caratterizzato da un particolare vincolo alla persona del Papa e al suo magistero. Attraverso il riconoscimento pontificio in una prima fase e la consegna, ora, di una chiesa a Roma, essi ricevono una qualificata conferma dell’attualità e dell’efficacia del loro servizio apostolico per la Chiesa e per la Nuova Evangelizzazione. (Mons. Adriano Paccanelli, Cerimoniere della Basilica di Santa Maria Maggiore, Rivista Arautos do Evangelho, Luglio/2003, n. 19, p. 18)
Enrica
Davvero un Santo ordine. È una grazia averli in Italia. Ringraziamo il Signore.
brado80
Ringraziamo Dio perché in questi tempi di confusione, ci invia degli aiuti tramite un santo ordine come questo.
Araldi del Vangelo
Ringraziamo davvero Dio! Grazie per il tuo commento.